Aloe vera - Indicazioni terapeutiche
- Attività antiossidante e anti-aging
- Attività cicatrizzante e riepitelizzante
- Attività antibatterica ed antifungina
- Attività antivirale
- Attività immunomodulante
- Attività antinfiammatoria e analgesica
- Tonico gastrointestinale ed attività gastroprotettiva
- Attività antiasmatica
- Attività depurativa e lassativa
A cura della Dott.ssa Rita Fabbri
L’Uncaria Tomentosa, è una pianta fitoterapica che proviene dal
Sudamerica. E’ una liana della famiglia delle rubiacee chiamata anche
Unghia di Gatto per le sue spine che assomigliano appunto
alle unghie dei gatti e che le servono per sostenersi e protendersi
nella ricerca di zone luminose.
Questa pianta veniva usata dagli Indios per curare ferite, ulcere, infiammazioni, malattie e dolori gastrointestinali, dolori osteo-muscolo-articolari, disturbi legati al puerperio e patologie degenerative.
La parte che viene utilizzata a scopo terapeutico è la corteccia del fusto e della radice che è ricca di alcaloidi, tomentosidi, polifenoli e di glucosidi. Ha proprietà immunostimolanti in quanto è in grado di difendere l’organismo e stimolare ed aumentare le difese immunitarie, attraverso sostanze antiossidanti, anti infiammatorie (date dai glicosidi contenuti nella pianta) anti reumatiche e antivirali. A testare con successo un trattamento a base di Uncaria Tomentosa, sono stati i ricercatori dell’Innsbruck University Hospital, in uno studio pubblicato sul Journal of Rheumatology. Secondo questa ricerca condotta su 40 pazienti affetti da artrite reumatoide autoimmune, l’estratto di Uncaria si è rivelato in grado di modulare il sistema immunitario, riducendo il numero di gonfiori, dolori e deformità.
Per quanto riguarda le proprietà immunostimolanti L’Uncaria potenzia l’attività delle cellule natural killer (NK) e dei linfociti T citotossici, che sono cellule del sistema immunitario capaci di distruggere le cellule diventate anormali come quelle tumorali. L’Uncaria Tomentosa ha come bersaglio principale le cellule ad azione citotossica, con un effetto simile a quello di alcuni interferoni umani, capaci di potenziare l’attività dei linfociti T citotossici e delle cellule natural killer (NK). Le cellule natural killer e i linfociti citotossici sono in gran parte responsabili del riconoscimento e della distruzione delle cellule infettate da virus o degenerate per processi tumorali. Lo stimolo che l’Uncaria Tomentosa ha su queste cellule potrebbe trovare applicazione nelle terapie antivirali e antitumorali.
L’Uncaria Tomentosa aiuta la funzione degli enzimi riparatori del DNA, supportando quindi i sistemi di difesa endogeni cellulari che possono indebolirsi con il passare dell’età.
Questa pianta veniva usata dagli Indios per curare ferite, ulcere, infiammazioni, malattie e dolori gastrointestinali, dolori osteo-muscolo-articolari, disturbi legati al puerperio e patologie degenerative.
La parte che viene utilizzata a scopo terapeutico è la corteccia del fusto e della radice che è ricca di alcaloidi, tomentosidi, polifenoli e di glucosidi. Ha proprietà immunostimolanti in quanto è in grado di difendere l’organismo e stimolare ed aumentare le difese immunitarie, attraverso sostanze antiossidanti, anti infiammatorie (date dai glicosidi contenuti nella pianta) anti reumatiche e antivirali. A testare con successo un trattamento a base di Uncaria Tomentosa, sono stati i ricercatori dell’Innsbruck University Hospital, in uno studio pubblicato sul Journal of Rheumatology. Secondo questa ricerca condotta su 40 pazienti affetti da artrite reumatoide autoimmune, l’estratto di Uncaria si è rivelato in grado di modulare il sistema immunitario, riducendo il numero di gonfiori, dolori e deformità.
Per quanto riguarda le proprietà immunostimolanti L’Uncaria potenzia l’attività delle cellule natural killer (NK) e dei linfociti T citotossici, che sono cellule del sistema immunitario capaci di distruggere le cellule diventate anormali come quelle tumorali. L’Uncaria Tomentosa ha come bersaglio principale le cellule ad azione citotossica, con un effetto simile a quello di alcuni interferoni umani, capaci di potenziare l’attività dei linfociti T citotossici e delle cellule natural killer (NK). Le cellule natural killer e i linfociti citotossici sono in gran parte responsabili del riconoscimento e della distruzione delle cellule infettate da virus o degenerate per processi tumorali. Lo stimolo che l’Uncaria Tomentosa ha su queste cellule potrebbe trovare applicazione nelle terapie antivirali e antitumorali.
L’Uncaria Tomentosa aiuta la funzione degli enzimi riparatori del DNA, supportando quindi i sistemi di difesa endogeni cellulari che possono indebolirsi con il passare dell’età.
La propoli, l'antibiotico naturale
La propoli è prodotta dalle api ed è perciò composta principalmente da secrezioni resinose che le api raccolgono sugli alberi (pioppi, abeti, olmi, betulle, ecc.) e che poi mescolano con saliva e cera. Le api utilizzano questa sostanza nei loro alveari sia come materiale da costruzione sia come antisettico. La propoli viene infatti applicata per "sterilizzare" l'alveare, in particolare l'entrata delle cellette destinate ad accogliere le uova, oppure per evitare la decomposizione di eventuali animaletti "intrusi" riusciti a penetrare nell'alveare, uccisi dalle api, ma troppo pesanti per poter essere trascinati fuori.
Una lunga storia...
La scoperta e l’utilizzo della propoli risalgono a tempi antichissimi, circa 6000 anni fa. I sacerdoti egiziani la usavano per mummificare le spoglie dei faraoni, mentre i medici la impiegavano per trattare le infezioni della pelle, dell’apparato respiratorio e come cicatrizzante e disinfettante delle ferite. Ma anche i greci, i romani gli arabi e gli incas ne conoscevano le proprietà. Negli ultimi decenni, poi, gli scienziati hanno messo in evidenza i suoi componenti, la sua azione e le sue proprietà.
Cosa contiene
Con il variare del periodo di raccolta, del tipo di vegetazione e della specie di resina varia anche la composizione chimica della propoli, come anche il colore, l’aroma e il sapore. In generale, si possono individuare, oltre a resine e balsami (50 per cento) e cere (30 per cento), un 10 per cento di sostanze volatili (per lo più oli essenziali) e un 10 per cento di materiali organici (per esempio i flavonoidi), pollini, minerali e vitamine.
I flavonoidi hanno un ruolo molto importante perché assicurano alla propoli gran parte delle sue proprietà antimicrobiche. In passato la spiccata azione antibatterica e antifungina della propoli veniva assegnata agli oli essenziali presenti nella propoli, ma oggi è stato provato come sono proprio i flavonoidi e in particolare la galangina (di cui è ricca la propoli raccolta nei boschi di latifoglie) e la pinocembrina (presente soprattutto nella propoli proveniente dalle conifere) ad assicurare alla propoli le sue preziose proprietà antimicrobiche.
A seconda della sede di raccolta il colore della propoli varia dal giallo-verde (quando prevalgono i pini) a rossastro (prevalenza di pioppi) fino al nero (prevalenza di betulle) con tutte le sfumature possibili tra i diversi colori. Così anche l'odore, molto aromatico, muta in base alle sostanze resinose presenti. Lo stesso vale per il sapore che dal tipico acre-amaro arriva fino al dolce. La consistenza della propoli dipende invece dalla temperatura ambientale, dura e friabile al freddo la propoli diventa malleabile appena la si manipola, malleabilità che aumenta man mano che la temperatura si avvicina ai 30°C. A temperature superiori diventa appiccicosa e viscosa, mentre a 65-70°C fonde.
L'antibiotico naturale: a cosa serve
La propoli, se impiegata alle idonee concentrazioni, è in grado di esercitare diverse azioni. Prima di tutto è uno dei migliori antibatterici naturali con attività sia batteriostatica sia battericida: impedisce infatti la moltiplicazione dei germi e li uccide, e stimola i processi immunitari. Definito “antibiotico naturale”, svolge anche una valida azione su molti ceppi di virus, tra cui molti virus influenzali e parainfluenzali, alcuni rhinovirus e il virus responsabile dell’herpes simplex: in particolare ne inibisce la crescita e ne rallenta la moltiplicazione.
Il suo utilizzo principale è contro il mal di gola, le affezioni delle vie repiratorie (faringiti, tracheiti e tonsilliti) e le affezioni del cavo orale (gengiviti, infiammazioni della lingua e del palato). 20-30 gocce disciolte in acqua o in una tisana sono un vero toccasana. Per la prevenzione delle malattie da raffreddamento delle prime vie aeree può essere associata alla Rosa Canina (fonte naturale di vitamina C), al Ribes Nero (ha proprietà antinfiammatorie, antidolorifiche e antiallergiche) e all’Eucalipto (svolge un’azione balsamica ed espettorante).
La propoli ha anche un’azione antimicotica, ossia è attiva su molti funghi che interessano lo strato superficiale della pelle, in particolare sulla Candida. È meno efficace sui funghi che si trovano in profondità.
Da sempre, poi, questa sostanza è stata impiegata sottoforma di unguento e pomata come cicatrizzante e disinfettante grazie alla notevole capacità di stimolo della rigenerazione dei tessuti in caso di ferite e piaghe. Sempre grazie all’azione dei flavonoidi che irrobustiscono le pareti capillari, infine, la propoli svolgerebbe un'azione di prevenzione della permeabilità e fragilità capillare.
La presenza di fenoli consentirebbe l'impiego della propoli anche nella conservazione dei grassi e degli alimenti in genere in sostituzione degli additivi chimici. Oltre a queste proprietà la propoli migliorerebbe la secrezione dei succhi gastrici, favorisce la diuresi e l'assimilazione della vitamina C. Insomma, date le sue molteplici funzioni, sempre meglio tenere un po’ in casa, per ogni evenienza, questa preziosa medicina naturale.
La propoli è prodotta dalle api ed è perciò composta principalmente da secrezioni resinose che le api raccolgono sugli alberi (pioppi, abeti, olmi, betulle, ecc.) e che poi mescolano con saliva e cera. Le api utilizzano questa sostanza nei loro alveari sia come materiale da costruzione sia come antisettico. La propoli viene infatti applicata per "sterilizzare" l'alveare, in particolare l'entrata delle cellette destinate ad accogliere le uova, oppure per evitare la decomposizione di eventuali animaletti "intrusi" riusciti a penetrare nell'alveare, uccisi dalle api, ma troppo pesanti per poter essere trascinati fuori.
Una lunga storia...
La scoperta e l’utilizzo della propoli risalgono a tempi antichissimi, circa 6000 anni fa. I sacerdoti egiziani la usavano per mummificare le spoglie dei faraoni, mentre i medici la impiegavano per trattare le infezioni della pelle, dell’apparato respiratorio e come cicatrizzante e disinfettante delle ferite. Ma anche i greci, i romani gli arabi e gli incas ne conoscevano le proprietà. Negli ultimi decenni, poi, gli scienziati hanno messo in evidenza i suoi componenti, la sua azione e le sue proprietà.
Cosa contiene
Con il variare del periodo di raccolta, del tipo di vegetazione e della specie di resina varia anche la composizione chimica della propoli, come anche il colore, l’aroma e il sapore. In generale, si possono individuare, oltre a resine e balsami (50 per cento) e cere (30 per cento), un 10 per cento di sostanze volatili (per lo più oli essenziali) e un 10 per cento di materiali organici (per esempio i flavonoidi), pollini, minerali e vitamine.
I flavonoidi hanno un ruolo molto importante perché assicurano alla propoli gran parte delle sue proprietà antimicrobiche. In passato la spiccata azione antibatterica e antifungina della propoli veniva assegnata agli oli essenziali presenti nella propoli, ma oggi è stato provato come sono proprio i flavonoidi e in particolare la galangina (di cui è ricca la propoli raccolta nei boschi di latifoglie) e la pinocembrina (presente soprattutto nella propoli proveniente dalle conifere) ad assicurare alla propoli le sue preziose proprietà antimicrobiche.
A seconda della sede di raccolta il colore della propoli varia dal giallo-verde (quando prevalgono i pini) a rossastro (prevalenza di pioppi) fino al nero (prevalenza di betulle) con tutte le sfumature possibili tra i diversi colori. Così anche l'odore, molto aromatico, muta in base alle sostanze resinose presenti. Lo stesso vale per il sapore che dal tipico acre-amaro arriva fino al dolce. La consistenza della propoli dipende invece dalla temperatura ambientale, dura e friabile al freddo la propoli diventa malleabile appena la si manipola, malleabilità che aumenta man mano che la temperatura si avvicina ai 30°C. A temperature superiori diventa appiccicosa e viscosa, mentre a 65-70°C fonde.
L'antibiotico naturale: a cosa serve
La propoli, se impiegata alle idonee concentrazioni, è in grado di esercitare diverse azioni. Prima di tutto è uno dei migliori antibatterici naturali con attività sia batteriostatica sia battericida: impedisce infatti la moltiplicazione dei germi e li uccide, e stimola i processi immunitari. Definito “antibiotico naturale”, svolge anche una valida azione su molti ceppi di virus, tra cui molti virus influenzali e parainfluenzali, alcuni rhinovirus e il virus responsabile dell’herpes simplex: in particolare ne inibisce la crescita e ne rallenta la moltiplicazione.
Il suo utilizzo principale è contro il mal di gola, le affezioni delle vie repiratorie (faringiti, tracheiti e tonsilliti) e le affezioni del cavo orale (gengiviti, infiammazioni della lingua e del palato). 20-30 gocce disciolte in acqua o in una tisana sono un vero toccasana. Per la prevenzione delle malattie da raffreddamento delle prime vie aeree può essere associata alla Rosa Canina (fonte naturale di vitamina C), al Ribes Nero (ha proprietà antinfiammatorie, antidolorifiche e antiallergiche) e all’Eucalipto (svolge un’azione balsamica ed espettorante).
La propoli ha anche un’azione antimicotica, ossia è attiva su molti funghi che interessano lo strato superficiale della pelle, in particolare sulla Candida. È meno efficace sui funghi che si trovano in profondità.
Da sempre, poi, questa sostanza è stata impiegata sottoforma di unguento e pomata come cicatrizzante e disinfettante grazie alla notevole capacità di stimolo della rigenerazione dei tessuti in caso di ferite e piaghe. Sempre grazie all’azione dei flavonoidi che irrobustiscono le pareti capillari, infine, la propoli svolgerebbe un'azione di prevenzione della permeabilità e fragilità capillare.
La presenza di fenoli consentirebbe l'impiego della propoli anche nella conservazione dei grassi e degli alimenti in genere in sostituzione degli additivi chimici. Oltre a queste proprietà la propoli migliorerebbe la secrezione dei succhi gastrici, favorisce la diuresi e l'assimilazione della vitamina C. Insomma, date le sue molteplici funzioni, sempre meglio tenere un po’ in casa, per ogni evenienza, questa preziosa medicina naturale.
ERBA DI GRANO-
Fote Foto |
Vuoi vivere sano?
In vitro, a livello sperimentale, le foglie fresche della pianta hanno dimostrato di agire in modo favorevole su colesterolo,
glicemia e pressione arteriosa (effetto diuretico e vasodilatatore). Le foglie
di olivo essiccate, invece, utilizzate in decotto vengono sfruttate contro gotta e reumatismi. Fondamentale nell'alimentazione e non solo è l'olio di oliva: costituisce un alimento prezioso sia per
la componente vitaminica ad attività antiossidante sia per gli acidi grassi, ma è anche usato come eccipiente per numerose preparazioni galeniche e specialità medicinali.
Aiuta il corpo a ritrovare energia e vitalità ed a liberarsi dalle scorie di un'igiene di vita spesso dimenticata.
Grazie al contenuto di clorofilla
e di enzimi l'erba di grano ripulisce il corpo, neutralizzando le
tossine, ritarda il processo di invecchiamento, rigenerando i tessuti e
contrastando i radicali liberi in eccesso, migliora la
concentrazione e rafforza il sistema immunitario.
Il succo di erba di grano contiene la maggior parte delle vitamine e dei minerali di cui l'organismo ha bisogno per una salute
ottimale.
L'erba di grano è una ricca fonte di calcio, ferro, magnesio, fosforo, potassio, sodio, zolfo, cobalto, zinco e la preziosissima vitamina B12.
L'estratto di semi di pompelmo è un prodotto acquoso ottenuto dall'albedo, dalla polpa e dai semi dell'omonimo frutto (Citrus × paradisi, Fam. Rutaceae), con aggiunta di glicerina vegetale. A prima vista si direbbe quindi un prodotto assolutamente naturale, ma la realtà lo vede spesso oggetto di
insospettabili e pericolose sofisticazioni.
Il lettore converrà che nessun individuo è onnisciente, né tanto meno può ricordare a memoria tutto quanto appreso nel corso dei propri studi. Di conseguenza, ogni articolo che si rispetti inizia con una ricerca bibliografica che procede per gradi crescenti di approfondimento. Per quanto riguarda i semi di pompelmo la ricerca nella letteratura scientifica di fitoterapia non ha prodotto risultati significativi; il primo capannello di allarme. Viceversa, un rapido scorcio ai siti web meglio indicizzati per la stringa "semi di pompelmo" confermava, amplificandole, le sommarie conoscenze dello scrittore sulle proprietà antimicrobiche di questo estratto (lo si dipinge addirittura come il più potente antibiotico naturale, attivo su moltissimi microrganismi e naturalmente privo di effetti collaterali). Peccato che tutte queste affermazioni non siano supportate da adeguati riferimenti bibliografici; il secondo campanello di allarme. Un'occhiata su pubmed (la più importante banca dati sulle ricerche scientifiche) è sufficiente per chiarire ogni sorta di dubbio: le proprietà antimicrobiche esibite dall'estratto di semi di pompelmo (GSE - Grapefruit Seed Extract), sono dovute non tanto al prodotto naturale in sé, quanto all'aggiunta di pericolosi conservanti ed antibiotici di sintesi. I ricercatori non hanno fatto altro che sovrapporre il tracciato cromatografico di un estratto di semi di pompelmo prodotto in casa, con quello di prodotti commerciali effettivamente dotati delle proprietà antimicrobiche ascrittogli; la presenza di picchi anomali ed ulteriori ricerche hanno permesso di evidenziare, in cinque prodotti su sei (il sesto, guarda a caso, era anche privo di attività batterisotatica o battericida), il contenuto di almeno una delle seguenti sostanze artificiali: benzetonio cloruro (un disinfettante usato nei prodotti cosmetici, non approvato per uso alimentare e classificato come veleno in alcune nazioni), metilparabene (un conservante molto usato in campo cosmetico) e triclosano (antibiotico usato in cosmesi non approvato per uso orale). L'estratto di semi di pompelmo si è quindi rivelato essere non soltanto una frode commerciale, ma anche una frode sanitaria, dato che la presenza di queste sostanze può arrecare una serie di problemi ad individui predisposti, convinti di assumere un rimedio portentoso ed assolutamente ignari di ingerire qualcosa di pericoloso per la propria salute. Le prime evidenze scientifiche su questa pericolosa pratica risalgono ormai a più di 10 anni fa, ma nonostante ciò episodi di contaminazione continuano ad essere segnalati anche in epoche recenti. Pertanto, se proprio vi attirano i pompelmi ed i loro semi, lasciate perdere l'estratto ed acquistate i frutti interi. Senza ingerire strani contaminanti, farete il pieno di licopene, vitamina C e flavonoidi (potenti antiossidanti naturali); preferendoli alla spremuta ed al loro succo assumerete inoltre una buona quantità di pectina, una fibra solubile dotata di interessanti proprietà ipolipidemizzanti.
Potrebbe interessarti: http://www.my-personaltrainer.it/integratori/semi-di-pompelmo.html OLIVO PROPRIETA'
Il lettore converrà che nessun individuo è onnisciente, né tanto meno può ricordare a memoria tutto quanto appreso nel corso dei propri studi. Di conseguenza, ogni articolo che si rispetti inizia con una ricerca bibliografica che procede per gradi crescenti di approfondimento. Per quanto riguarda i semi di pompelmo la ricerca nella letteratura scientifica di fitoterapia non ha prodotto risultati significativi; il primo capannello di allarme. Viceversa, un rapido scorcio ai siti web meglio indicizzati per la stringa "semi di pompelmo" confermava, amplificandole, le sommarie conoscenze dello scrittore sulle proprietà antimicrobiche di questo estratto (lo si dipinge addirittura come il più potente antibiotico naturale, attivo su moltissimi microrganismi e naturalmente privo di effetti collaterali). Peccato che tutte queste affermazioni non siano supportate da adeguati riferimenti bibliografici; il secondo campanello di allarme. Un'occhiata su pubmed (la più importante banca dati sulle ricerche scientifiche) è sufficiente per chiarire ogni sorta di dubbio: le proprietà antimicrobiche esibite dall'estratto di semi di pompelmo (GSE - Grapefruit Seed Extract), sono dovute non tanto al prodotto naturale in sé, quanto all'aggiunta di pericolosi conservanti ed antibiotici di sintesi. I ricercatori non hanno fatto altro che sovrapporre il tracciato cromatografico di un estratto di semi di pompelmo prodotto in casa, con quello di prodotti commerciali effettivamente dotati delle proprietà antimicrobiche ascrittogli; la presenza di picchi anomali ed ulteriori ricerche hanno permesso di evidenziare, in cinque prodotti su sei (il sesto, guarda a caso, era anche privo di attività batterisotatica o battericida), il contenuto di almeno una delle seguenti sostanze artificiali: benzetonio cloruro (un disinfettante usato nei prodotti cosmetici, non approvato per uso alimentare e classificato come veleno in alcune nazioni), metilparabene (un conservante molto usato in campo cosmetico) e triclosano (antibiotico usato in cosmesi non approvato per uso orale). L'estratto di semi di pompelmo si è quindi rivelato essere non soltanto una frode commerciale, ma anche una frode sanitaria, dato che la presenza di queste sostanze può arrecare una serie di problemi ad individui predisposti, convinti di assumere un rimedio portentoso ed assolutamente ignari di ingerire qualcosa di pericoloso per la propria salute. Le prime evidenze scientifiche su questa pericolosa pratica risalgono ormai a più di 10 anni fa, ma nonostante ciò episodi di contaminazione continuano ad essere segnalati anche in epoche recenti. Pertanto, se proprio vi attirano i pompelmi ed i loro semi, lasciate perdere l'estratto ed acquistate i frutti interi. Senza ingerire strani contaminanti, farete il pieno di licopene, vitamina C e flavonoidi (potenti antiossidanti naturali); preferendoli alla spremuta ed al loro succo assumerete inoltre una buona quantità di pectina, una fibra solubile dotata di interessanti proprietà ipolipidemizzanti.
Potrebbe interessarti: http://www.my-personaltrainer.it/integratori/semi-di-pompelmo.html OLIVO PROPRIETA'
Nome scientificoOlea europaeaFamigliaOleaceae |
Origine
Asia minoreOlivo: parti utilizzate
Droga costituita dalle foglie essicate e triturate, e dai fruttiCostituenti chimici
-
Acidi grassi (saturi e
insaturi);
- Oleuropeina;
-
Triterpeni;
-
Flavonoidi.
- Acidi grassi (saturi e insaturi);
- Oleuropeina;
- Triterpeni;
- Flavonoidi.
Olivo in Erboristeria: proprietà dell'Olivo
In vitro, a livello sperimentale, le foglie fresche della pianta hanno dimostrato di agire in modo favorevole su colesterolo,
glicemia e pressione arteriosa (effetto diuretico e vasodilatatore). Le foglie
di olivo essiccate, invece, utilizzate in decotto vengono sfruttate contro gotta e reumatismi. Fondamentale nell'alimentazione e non solo è l'olio di oliva: costituisce un alimento prezioso sia per
la componente vitaminica ad attività antiossidante sia per gli acidi grassi, ma è anche usato come eccipiente per numerose preparazioni galeniche e specialità medicinali.
Controindicazioni
Evitare l'assunzione di olivo in caso di ipersensibilità accertata verso uno o più componenti.
Olivo - Interazioni farmacologiche
- effetti di sommazione con gli ipoglicemizzanti orali.
Potrebbe interessarti:
http://www.my-personaltrainer.it/erboristeria/olivo.html
MACROGEL CONTIENE QUESTE SOSTANZE IMPORTANTI PER OTTENERE IL MASSIMO DEI LORO PRINCIPI ATTIVI PER ALLEVIARE MOLTISSIME ESIGENZE.
IL SUO INCI
- effetti di sommazione con gli ipoglicemizzanti orali.
http://www.my-personaltrainer.it/erboristeria/olivo.html
MACROGEL CONTIENE QUESTE SOSTANZE IMPORTANTI PER OTTENERE IL MASSIMO DEI LORO PRINCIPI ATTIVI PER ALLEVIARE MOLTISSIME ESIGENZE.
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