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lunedì 22 settembre 2025

2025 ~ Come salvare un abete sofferente e prepararlo alla messa a dimora

 Recentemente, una persona ha condiviso su Facebook la sua esperienza con un abete ricevuto in regalo. La pianta mostrava segni di sofferenza, ma da quando è stata spostata in una zona a mezz’ombra, ha iniziato lentamente a riprendersi. Il giardino è ampio, siamo in Lombardia: la domanda è lecita — si può mettere a dimora? E quando?



🛑 Prima di piantare: valutare lo stato di salute

Un abete che mostra segni di stress potrebbe essere colpito da Seridium cardinale, un fungo responsabile del cosiddetto “cancro del cipresso”, che può attaccare anche altre conifere. Purtroppo, il prodotto specifico che un tempo era efficace contro questo patogeno non è più in commercio. Alcuni consigliano trattamenti a base di rame, ma è bene sapere che le parti già secche non torneranno verdi: vanno potate.

🌿 Il mio approccio: rafforzare le difese naturali

Come più volte sostenuto, la prima azione non è aggiungere sostanze chimiche, ma ridurre — anzi, abolire — quelle più dannose. Le piante possiedono un sistema immunitario straordinario, che possiamo stimolare con metodi naturali e rispettosi.

Ecco il protocollo consigliato:

  • AcquaBase di Torino: diluizione 1:0,025 (25 ml ogni litro di acqua comune)

  • Propoli acquosa: una goccia per litro

  • Irrorazione: a pioggia su tutta la pianta, almeno una volta a settimana. In caso di sofferenza evidente, aumentare la frequenza.



Questo trattamento ha una duplice funzione:

  • Preventiva, perché la Propoli è un attivatore universale delle difese vegetali.

  • Rigenerativa, grazie all’azione sinergica con AcquaBase di Torino, che amplifica le proprietà vitali della Propoli e stimola la capacità di recupero anche nelle piante più delicate.

✂️ Potatura e messa a dimora

Le parti secche, che non riprendono il colore verde, vanno potate con decisione. Una volta stabilizzata, la pianta può essere messa a dimora nel terreno, preferibilmente in autunno o primavera, seguendo lo stesso protocollo preventivo per accompagnarne lo sviluppo.

🎯 Conclusione: un alleato quotidiano per la rigenerazione

AcquaBase di Torino non è un prodotto da aggiungere, ma un alleato da integrare. Nel tuo protocollo, diventa il mezzo attraverso cui la vita si muove, si attiva e si rinnova. Rigenerare le piante non è solo una pratica agronomica: è un atto di cura, di responsabilità e di bellezza. E AcquaBase di Torino lo rende possibile, ogni giorno, con semplicità e coerenza.

🧪 Sezione: Come dosare correttamente AcquaBase



Dosi consigliate: 👉 Rapporto di diluizione: 1 : 0,025 Per ogni litro di acqua o soluzione da preparare, aggiungere 25 ml di AcquaBase di Torino.

📌 Esempi pratici:

Volume finaleAcquaBase di Torino da aggiungere
1 litro25 ml
5 litri125 ml
10 litri250 ml

🧭 Modalità d’uso:

  • Mescolare bene prima dell’applicazione.

  • Utilizzare entro 24 ore dalla preparazione.

  • Ideale per veicolare microrganismi, compost liquido, estratti vegetali.

🌍 Per un mondo più sano e pulito, ogni gesto conta.

Con #AcquaBase, possiamo fare la differenza ogni giorno. Soprattutto: evitare i veleni.

💧 Cos’è AcquaBase?

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AcquaBase di Torino – il cuore del Metodo CercoSano 🌱 AcquaBase è acqua potabile di Torino, la stessa utilizzata anche in missioni spaziali 🚀. Energizzata, strutturata e decantata in laboratorio, viene proposta da CercoSano come base innovativa per i preparati agricoli e domestici.

👉 Il suo impiego consente di ridurre al minimo le sostanze chimiche, potenziando l’efficacia dei trattamenti naturali. È utilizzata come veicolo ideale per oli essenziali, estratti vegetali e principi attivi naturali, favorendo una coltivazione più sana, rispettosa dell’ambiente e vicina alla natura. 🌿

📩 Contatti czannella32@gmail.com

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    Carmine Zannella
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