Quello che sto per raccontare dimostra che esistono persone capaci di sfidare i limiti della scienza con ingegno e determinazione. Oltre quarant’anni fa, un uomo chiamato Pietro riuscì in un’impresa che sembrava impossibile: generare un arco voltaico partendo da una sola base.
Dopo numerosi tentativi, Pietro riuscì ad allungare questa “lingua di fuoco” fino a 80 cm, alimentandola con una cabina di trasformazione da 20 kW. Un risultato straordinario, ottenuto con coraggio e rischio personale.
La scoperta della pietra nera
Spinto dalla curiosità, Pietro scavò una fossa di circa due metri di diametro in un terreno umido vicino a una zona paludosa. Riempì la buca con i componenti base per la produzione del vetro: silice, soda e calce. Immerse l’arco voltaico nella miscela, lasciando che la potenza generasse una sorta di lava che si raffreddò nel tempo.
Dopo alcuni giorni, tornò sul posto e trovò una massa nera, simile all’ossidiana, compatta e non tagliente.
Lavorando nella buca, Pietro rimosse alcune scaglie dalla pietra nera, spinto dalla curiosità. Tuttavia, lasciò al suo posto la parte più grande: troppo pesante per essere sollevata.
Nei giorni successivi, mentre sistemava la terra attorno alla fossa, si accorse di qualcosa di sorprendente. Le piccole ferite che si procurava durante il lavoro — graffi, abrasioni, taglietti — sembravano guarire più rapidamente del normale, quasi misteriosamente.
Iniziò a sospettare che fosse l’acqua del terreno a favorire quella guarigione.
Fu così che decise di dedicarsi completamente allo studio di quell’acqua: la filtrava, la faceva bollire, la osservava e la sperimentava con crescente interesse.
La nascita del gel eudermico
Pietro iniziò a bere quell’acqua e a offrirla ad amici e parenti.
Le testimonianze di piccoli e grandi miglioramenti nella salute lo convinsero a far realizzare un gel cosmetico, chiamato semplicemente “gel eudermico”. Il laboratorio suggerì di aggiungere un po’ di malva per completare la formulazione secondo le normative.
Nel 1996, conobbi personalmente questo gel. Soffrivo di emorroidi di terzo grado e le emorragie non si fermavano. Decisi di provarlo, applicandolo con una siringa modificata. Il risultato fu sorprendente: le emorragie si arrestarono e il dolore sparì in pochi giorni.
L’incontro con Pietro e l’avvio del progetto
Incuriositi, io e i miei soci decidemmo di incontrare Pietro, che viveva nel centro Italia. Ci accolse con semplicità e generosità.
Per anni acquistammo da lui l’acqua distillata in contenitori da 50 litri, ritirandone 250 litri al mese.
Era l’inizio della nostra avventura: quattro soci, un gel multiuso con Aloe Vera e Propoli, battezzato “Il Gel Per Tutto”.
l successo iniziale fu travolgente, ma non passò inosservato. I NAS di Roma effettuarono un controllo presso un’erboristeria che rivendeva il nostro gel. Dopo aver verificato che la formula era semplice e naturale, molti iniziarono a copiarci. Il mercato si saturò rapidamente e, di conseguenza, la nostra società si sciolse.
Nonostante il calo delle vendite, continuammo ad acquistare l’acqua dal Sig. Pietro, rispettando gli accordi economici, ma senza più ritirarla: la produzione era ormai ferma. Questo generò un credito a nostro favore.
Alla fine rimasi solo, ma con una convinzione incrollabile: se aveva funzionato su di me, poteva funzionare per tutti.
La pietra nera e la nuova produzione
Nel 2003, Pietro mi rivelò che era la pietra nera a trasmettere frequenze all’acqua. Quando purtroppo morì, la vedova mi contattò per risolvere la questione economica rimasta in sospeso. Proposi di ricevere in cambio le pietre nere che Pietro custodiva. Lei accettò.
Calcolai le dimensioni necessarie per attivare l’acqua nei contenitori da 50 litri e iniziai la produzione del Macrogel.
I clienti non notarono alcuna differenza: l’efficacia era la stessa. Il mio intuito aveva avuto ragione.
Un cammino in salita, ma pieno di soddisfazioni
Oggi, dopo tanti anni, continuo a portare avanti questo progetto. I clienti lo richiedono ancora, anche se il passaparola è timido. È difficile consigliare un rimedio naturale quando la medicina ufficiale suggerisce farmaci. Ma io sono fiero del mio lavoro.
Nel 2003, già da qualche anno producevo con l’Acqua che avevo iniziato a chiamare “AcquaBase” un nuovo rimedio, che amo definire alternativo: il Biolady, un detergente multiuso per tutte le superfici. Fu grazie a una signora di Casale Monferrato che scoprimmo qualcosa di sorprendente. Spruzzando il Biolady sulle sue rose, notammo che anche le piante sembravano beneficiare delle proprietà dell’AcquaBase.
Quella scoperta mi spinse a dedicarmi anche al mondo dell’agricoltura — un’avventura ancora più impegnativa, ma ricca di potenziale. Durante il periodo del Covid, per sostenere la ricerca e favorire nuove sperimentazioni, iniziai a fornire gratuitamente piccoli frammenti della pietra agli agricoltori, affinché potessero attivare l’acqua direttamente nelle loro aziende.
Oggi molte persone mi ringraziano, e continuo a ricevere relazioni dettagliate, foto e video che testimoniano i risultati ottenuti.
Grazie a loro, nel tempo potrò costruire una rete solida e organizzata, coinvolgendo sempre più persone nell’acquisto dell’AcquaBase di Torino. Già in tanti lo fanno, acquistando le taniche blu da 5 litri — l’unico formato disponibile — firmate CercoSano, la mia azienda attiva dal 1997.
Dal 2010, l’AcquaBase è in produzione utilizzando l’acqua potabile di Torino, la stessa che viene impiegata anche nelle missioni spaziali.
La nascita di mio nipote Eros mi ha fatto riflettere: non è il momento di fermarsi, ma di andare avanti. Chissà, forse un giorno sarà lui a raccogliere il testimone… oppure sua sorella, o suo fratello — la mamma è in dolce attesa, e il sesso del nascituro è ancora una sorpresa.
Per un Mondo più Sano! Soprattutto evitare i veleni!
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- #AcquaBase dal 1997 è la Base per i "Rimedi Alternativi"
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Carmine ZannellaCERCOSANO di Carmine Zannella D.I.P.IVA 01419860067 – CF: ZNNCMN56A21G125C📍 Via Giotto n.18 – 15020 Ponzano Monferrato (AL)📞 WhatsApp: 348 725 4475
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