L’Uncaria Tomentosa, è una pianta fitoterapica che proviene dal
Sudamerica. E’ una liana della famiglia delle rubiacee chiamata anche
Unghia di Gatto per le sue spine che assomigliano appunto
alle unghie dei gatti e che le servono per sostenersi e protendersi
nella ricerca di zone luminose.
Questa pianta veniva usata dagli Indios per curare ferite, ulcere,
infiammazioni, malattie e dolori gastrointestinali, dolori
osteo-muscolo-articolari, disturbi legati al puerperio e patologie
degenerative.
La parte che viene utilizzata a scopo terapeutico è la corteccia del
fusto e della radice che è ricca di alcaloidi, tomentosidi, polifenoli e
di glucosidi. Ha proprietà immunostimolanti in
quanto è in grado di difendere l’organismo e stimolare ed aumentare
le difese immunitarie, attraverso sostanze antiossidanti, anti
infiammatorie (date dai glicosidi contenuti nella pianta) anti
reumatiche e antivirali. A testare con successo un trattamento a
base di Uncaria Tomentosa, sono stati i ricercatori dell’Innsbruck University
Hospital, in uno studio pubblicato sul Journal of Rheumatology.
Secondo questa ricerca condotta su 40 pazienti affetti da artrite
reumatoide autoimmune, l’estratto di Uncaria si è rivelato in
grado di modulare il sistema immunitario, riducendo il numero di
gonfiori, dolori e deformità.
Per quanto riguarda le proprietà immunostimolanti L’Uncaria potenzia
l’attività delle cellule natural killer (NK) e dei linfociti T
citotossici, che sono cellule del sistema immunitario capaci di
distruggere le cellule diventate anormali come quelle tumorali.
L’Uncaria Tomentosa ha come bersaglio principale le cellule ad azione
citotossica, con un effetto simile a quello di alcuni
interferoni umani, capaci di potenziare l’attività dei linfociti T
citotossici e delle cellule natural killer (NK). Le cellule natural
killer e i linfociti citotossici sono in gran parte
responsabili del riconoscimento e della distruzione delle cellule
infettate da virus o degenerate per processi tumorali. Lo stimolo che
l’Uncaria Tomentosa ha su queste cellule potrebbe trovare
applicazione nelle terapie antivirali e antitumorali.
L’Uncaria Tomentosa aiuta la funzione degli enzimi riparatori del
DNA, supportando quindi i sistemi di difesa endogeni cellulari che
possono indebolirsi con il passare dell’età.
La propoli, l'antibiotico naturale La
propoli è
prodotta dalle api ed è perciò composta principalmente da secrezioni
resinose che le api raccolgono sugli alberi (pioppi, abeti, olmi,
betulle, ecc.) e che poi mescolano con saliva e cera. Le api
utilizzano questa sostanza nei loro alveari sia come materiale da
costruzione sia come antisettico. La propoli viene infatti applicata per
"sterilizzare" l'alveare, in particolare l'entrata delle
cellette destinate ad accogliere le uova, oppure per evitare la
decomposizione di eventuali animaletti "intrusi" riusciti a penetrare
nell'alveare, uccisi dalle api, ma troppo pesanti per poter
essere trascinati fuori.
Una lunga storia...
La scoperta e l’utilizzo della propoli risalgono a tempi
antichissimi, circa 6000 anni fa. I sacerdoti egiziani la usavano per
mummificare le spoglie dei faraoni, mentre i medici la impiegavano
per trattare le infezioni della pelle, dell’apparato respiratorio e
come cicatrizzante e disinfettante delle ferite. Ma anche i greci, i
romani gli arabi e gli incas ne conoscevano le proprietà.
Negli ultimi decenni, poi, gli scienziati hanno messo in evidenza i
suoi componenti, la sua azione e le sue proprietà.
Cosa contiene
Con il variare del periodo di raccolta, del tipo di vegetazione e
della specie di resina varia anche la composizione chimica della
propoli, come anche il colore, l’aroma e il sapore. In generale,
si possono individuare, oltre a resine e balsami (50 per cento) e
cere (30 per cento), un 10 per cento di sostanze volatili (per lo più
oli essenziali) e un 10 per cento di materiali organici
(per esempio i flavonoidi), pollini, minerali e vitamine.
I flavonoidi hanno un ruolo molto importante perché
assicurano alla propoli gran parte delle sue proprietà antimicrobiche.
In passato la spiccata azione antibatterica e
antifungina della propoli veniva assegnata agli oli essenziali
presenti nella propoli, ma oggi è stato provato come sono proprio i flavonoidi e in particolare la
galangina (di cui è ricca la
propoli raccolta nei boschi di latifoglie) e la pinocembrina
(presente soprattutto nella propoli proveniente dalle conifere) ad
assicurare alla propoli le sue preziose proprietà
antimicrobiche.
A seconda della sede di raccolta il colore della propoli varia dal
giallo-verde (quando prevalgono i pini) a rossastro (prevalenza di
pioppi) fino al nero (prevalenza di betulle) con tutte le
sfumature possibili tra i diversi colori. Così anche l'odore, molto
aromatico, muta in base alle sostanze resinose presenti. Lo stesso vale
per il sapore che dal tipico acre-amaro arriva fino al
dolce. La consistenza della propoli dipende invece dalla temperatura
ambientale, dura e friabile al freddo la propoli diventa malleabile
appena la si manipola, malleabilità che aumenta man mano
che la temperatura si avvicina ai 30°C. A temperature superiori
diventa appiccicosa e viscosa, mentre a 65-70°C fonde.
L'antibiotico naturale: a cosa serve
La propoli, se impiegata alle idonee concentrazioni, è in grado di
esercitare diverse azioni. Prima di tutto è uno dei migliori
antibatterici naturali con attività sia batteriostatica sia
battericida: impedisce infatti la moltiplicazione dei germi e li
uccide, e stimola i processi immunitari. Definito “antibiotico
naturale”, svolge anche una valida azione su molti ceppi di virus,
tra cui molti virus influenzali e parainfluenzali, alcuni rhinovirus
e il virus responsabile dell’herpes simplex: in particolare ne inibisce
la crescita e ne rallenta la moltiplicazione.
Il suo utilizzo principale è contro il mal di gola, le affezioni
delle vie repiratorie (faringiti, tracheiti e tonsilliti) e le affezioni
del cavo orale (gengiviti, infiammazioni della lingua e
del palato). 20-30 gocce disciolte in acqua o in una tisana sono un
vero toccasana. Per la prevenzione delle malattie da raffreddamento
delle prime vie aeree può essere associata alla Rosa Canina
(fonte naturale di vitamina C), al Ribes Nero (ha proprietà
antinfiammatorie, antidolorifiche e antiallergiche) e all’Eucalipto
(svolge un’azione balsamica ed espettorante).
La propoli ha anche un’azione antimicotica, ossia è attiva su molti
funghi che interessano lo strato superficiale della pelle, in
particolare sulla Candida. È meno efficace sui funghi che si
trovano in profondità.
Da sempre, poi, questa sostanza è stata impiegata sottoforma di
unguento e pomata come cicatrizzante e disinfettante grazie alla
notevole capacità di stimolo della rigenerazione dei tessuti in
caso di ferite e piaghe. Sempre grazie all’azione dei flavonoidi che
irrobustiscono le pareti capillari, infine, la propoli svolgerebbe
un'azione di prevenzione della permeabilità e fragilità
capillare.
La presenza di fenoli consentirebbe l'impiego della propoli anche
nella conservazione dei grassi e degli alimenti in genere in
sostituzione degli additivi chimici. Oltre a queste proprietà la
propoli migliorerebbe la secrezione dei succhi gastrici, favorisce
la diuresi e l'assimilazione della vitamina C. Insomma, date le sue
molteplici funzioni, sempre meglio tenere un po’ in casa,
per ogni evenienza, questa preziosa medicina naturale.
Aiuta il corpo a ritrovare energia e vitalità ed a liberarsi dalle scorie di un'igiene di vita spesso dimenticata.
Grazie al contenuto di clorofilla
e di enzimi l'erba di grano ripulisce il corpo, neutralizzando le
tossine, ritarda il processo di invecchiamento, rigenerando i tessuti e
contrastando i radicali liberi in eccesso, migliora la
concentrazione e rafforza il sistema immunitario.
Il succo di erba di grano contiene la maggior parte delle vitamine e dei minerali di cui l'organismo ha bisogno per una salute
ottimale.
L'erba di grano è una ricca fonte di calcio, ferro, magnesio, fosforo, potassio, sodio, zolfo, cobalto, zinco e la preziosissima vitamina B12.
L'estratto di semi di pompelmo è un prodotto acquoso ottenuto dall'albedo, dalla polpa e dai semi dell'omonimo frutto (Citrus × paradisi, Fam. Rutaceae), con aggiunta di glicerina vegetale. A prima vista si direbbe quindi un prodotto assolutamente naturale, ma la realtà lo vede spesso oggetto di
insospettabili e pericolose sofisticazioni.
Il
lettore converrà che nessun individuo è
onnisciente, né tanto meno può ricordare a memoria tutto quanto
appreso nel corso dei propri studi. Di conseguenza, ogni articolo che si
rispetti inizia con una ricerca bibliografica che procede
per gradi crescenti di approfondimento. Per quanto riguarda i semi
di pompelmo la ricerca nella letteratura scientifica
di fitoterapia
non ha prodotto risultati significativi; il primo capannello di
allarme. Viceversa, un rapido scorcio ai
siti web meglio indicizzati per la stringa "semi di pompelmo"
confermava, amplificandole, le sommarie conoscenze dello scrittore sulle
proprietà antimicrobiche di questo estratto (lo si dipinge
addirittura come il più potente antibiotico naturale, attivo su
moltissimi microrganismi e naturalmente privo di effetti collaterali).
Peccato che tutte queste affermazioni non siano supportate
da adeguati riferimenti bibliografici; il secondo campanello di
allarme. Un'occhiata su pubmed (la più importante banca dati sulle ricerche
scientifiche) è sufficiente per chiarire ogni sorta di dubbio: le
proprietà antimicrobiche esibite dall'estratto di semi di
pompelmo (GSE - Grapefruit Seed Extract), sono dovute non tanto al
prodotto naturale in sé, quanto all'aggiunta di pericolosi conservanti
ed antibiotici di sintesi. I ricercatori non hanno fatto altro che
sovrapporre il tracciato cromatografico
di un estratto di semi di pompelmo prodotto in casa, con quello di
prodotti commerciali effettivamente dotati delle proprietà
antimicrobiche ascrittogli; la presenza di picchi anomali ed
ulteriori ricerche hanno permesso di evidenziare, in cinque prodotti
su sei (il sesto, guarda a caso, era anche privo di attività
batterisotatica o battericida), il contenuto di almeno una delle
seguenti sostanze artificiali: benzetonio cloruro (un disinfettante
usato nei prodotti cosmetici, non approvato per uso
alimentare e classificato come veleno in alcune nazioni), metilparabene
(un conservante molto usato in campo
cosmetico) e triclosano (antibiotico usato in cosmesi non approvato
per uso orale). L'estratto di semi di pompelmo si è quindi rivelato
essere non soltanto una frode commerciale, ma anche una
frode sanitaria, dato che la presenza di queste sostanze può
arrecare una serie di problemi ad individui predisposti, convinti di
assumere un rimedio portentoso ed assolutamente ignari di
ingerire qualcosa di pericoloso per la propria salute. Le prime
evidenze scientifiche su questa pericolosa pratica risalgono ormai a più
di 10 anni fa, ma nonostante ciò episodi di contaminazione
continuano ad essere segnalati anche in epoche recenti. Pertanto, se proprio vi attirano i pompelmi ed i loro semi, lasciate
perdere l'estratto ed acquistate i frutti interi. Senza ingerire strani
contaminanti, farete il pieno di licopene, vitamina C e flavonoidi (potenti antiossidanti naturali);
preferendoli alla spremuta ed al loro succo assumerete inoltre una buona quantità di pectina, una fibra solubile dotata di interessanti
proprietà ipolipidemizzanti.
In vitro, a livello sperimentale, le foglie fresche della pianta hanno dimostrato di agire in modo favorevole su colesterolo,
glicemia e pressione arteriosa (effetto diuretico e vasodilatatore). Le foglie
di olivo essiccate, invece, utilizzate in decotto vengono sfruttate contro gotta e reumatismi. Fondamentale nell'alimentazione e non solo è l'olio di oliva: costituisce un alimento prezioso sia per
la componente vitaminica ad attività antiossidante sia per gli acidi grassi, ma è anche usato come eccipiente per numerose preparazioni galeniche e specialità medicinali.
Amy Give https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=387303271478369&id=350260641849299
27 aprile alle ore 11.23
Ho avuto l'occasione di conoscere la Cercosano con la sua meravigliosa gamma di prodotti per caso e mi ha subito colpita. Il macrosap 75 e' fantastico, lascia la pelle pulita in profondità, liscissima, morbida e idratata, il bello e' proprio che purifica senza seccare o aggredire al pelle. L'ho voluto provare anche per lavare i capelli e anche lì non mi ha delusa: capelli purificati, morbidi, vitali, i riflessi naturali ravvivati. Un'altra nota positiva e' il fatto che non ho trovato nodi ,i capelli erano belli lisci, per nulla aridi o crespi e caduta di capelli 0. La sera invece applico il Macrogel su gambe e glutei, le nostre zone critiche! :) lo uso da poco ma devo dire che la pelle e' già piu' liscia, morbida e idratata, poi ha un ottimo inci (cosa fondamentale!). Dà anche un gran sollievo per la sensazione di gambe pesanti. Lo sto facendo usare anche a mamma per i talloni screpolati, davvero ottimo! il biolady l'ho affidato a papi, il "gestore" del nostro orticello :D sicuramente le piante gradiranno e non ci perderemo un bel raccolto di ottima frutta e verdura, sana e naturale...abbiamo anche provato il Biolady per pulire il bagno, i pavimenti, per i vetri. Lucida bene le superfici e sgrassa, non lascia aloni, e' di facile uso e si ha la sicurezza di maneggiare un prodotto non tossico, poi si può usare un pò per tutto con efficacia! Piacevolmente sorpresa e soddisfatta :
Ma oggi è di Macrogel che vi vorrei parlare ed addirittura vi svelerò una segreto. Un segreto che nemmeno il signor Zannella, inventore di questi prodotti, forse sa perché l’ho potuto appurare io in questi giorni risolvendo una seccatura che mi assilla fin da quando sono piccola. Sto parlando dei geloni. Purtroppo ho finito la crema che di solito uso. Ve ne ho già parlato qualche mese fa e sapete che per me è innanzitutto un problema imbarazzante e poi molto ma molto fastidioso e doloroso. Si tratta di un’alterazione cutanea dovuta al contatto con il freddo. La pelle della zona interessata inizialmente si arrossa per poi diventare addirittura bluastra e, se solo si tocca la parte, il dolore si manifesta in maniera acuta.
Ecco qui una dimostrazione. Queste sono le mie mani (ved. foto)
Ovviamente è causato da problemi circolatori che predispongono proprio questi inconvenienti.
Di solito ho curato i geloni con gel e creme a base di aloe perché, grazie al potere lenitivo e riparativo, aiutano a contenere l’infiammazione.
Quando ho letto che MACROGEL è composto da glicerina, propoli e aloe (per INCI completo andate a controllare QUI) allora l’ho voluto provare sulle mie povere dita. Beh, non ci crederete ma solo dopo 4 applicazioni ho notato che le mie mani erano meno gonfie e le macchie bluastre dei geloni sparite. Non posso che parlarne bene!
A.A.A. Cercasi medico alternativo,
Per cercare di far recuperare all’organo mal funzionante
la sua capacità naturale di apportare equilibrio.
Attraverso una verifica con #acquabase e ripristinare, stimolare, risvegliare i meccanismi del nostro corpo per curarsi senza l’intervento di medicinali.
Allora prima di affrontare una spesa, se non si è trovato altro rimedio, se non vogliamo usare farmaci, se non desideriamo controindicazioni, se non vogliamo usare veleni, se non ci fidiamo ecc. ecc.
La verifica è lecita!
Allora è possibile! Importante: Questo sito web non dà consigli medici, né suggerisce l'uso di tecniche come forma di trattamento per problemi fisici, per i quali è invece necessario il parere di un medico. Nel caso si decidesse di applicare le informazioni contenute in questo sito, lo stesso non se ne assume le responsabilità. L'intenzione del sito è quella di essere illustrativo, non esortativo né didattico.
Nessun commento:
Posta un commento